Carola Ponzetto
Professore/Professoressa ordinario/a
- Dipartimento di Oncologia
- SSD: BIO/10 - biochimica
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Presso
- Dottorato in Medicina Molecolare
Prodotti della ricerca
Tutti i miei prodotti della ricercaInsegnamenti
- Seminario del Dottorato in Medicina Molecolare, Dr. Barbacid, 19 ottobre 2011
Dottorato in Medicina Molecolare - Seminario del Dottorato in Medicina Molecolare, Dr. Fanzani, 11 febbraio 2013
Dottorato in Medicina Molecolare - Seminario del Dottorato in Medicina Molecolare, Dr. Scuoppo, 28 ottobre 2011
Dottorato in Medicina Molecolare
Temi di ricerca
CAROLA PONZETTO - Profilo
Laureatasi in Scienze Biologiche all’Università di Torino, dal 1977 al 1987 ha lavorato negli USA, alla Columbia University di New York. Nel 1987 è rientrata in Italia ed ha lavorato alla definizione dei meccanismi molecolari usati dai recettori per trasdurre all’interno della cellula il segnale dei fattori di crescita. E’ professore presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, e insegna Biochimica agli studenti del Corso di Laurea in Biotecnologie. Dal 2000 è membro dell’EMBO (European Molecular Biology Organization). Il suo laboratorio, dove lavorano una decina di collaboratori, è situato al CeRMS presso l'Ospedale Molinette. La sua ricerca è sostenuta da fondi ministeriali ed europei, e da fondazioni quali la Compagnia di San Paolo, CRT e AIRC.
ATTIVITÀ DI RICERCA
Il lavoro di ricerca segue due tematiche solo apparentemente scorrelate: l’identificazione di geni coinvolti a) nello sviluppo e rigenerazione del muscolo e b) nell’insorgenza e nella progressione del cancro. In particolare il lavoro è incentrato sui meccanismi molecolari mediante i quali un recettore tirosina cinasico, chiamato Met, media entrambi questi eventi.
Il laboratorio ha contribuito all'identificazione dei meccanismi molecolari alla base della trasduzione del segnale del recettore Met, ha quindi dimostrato che Met è indispensabile per lo sviluppo dei muscoli degli arti producendo topi geneticamente modificati in cui il recettore Met era stato funzionalmente inattivato. E' stato recentemente prodotto un topo geneticamente modificato in senso contrario, che esprime un eccesso del ligando di Met, HGF, nel muscolo maturo, stimolando così più del normale le cellule satelliti. E’ atteso che questo modello animale ci consentirà di acquisire nuove conoscenze sul ruolo di Met nella rigenerazione muscolare e nello sviluppo del rabdomiosarcoma. Parallelamente il laboratorio sta anche lavorando a nuovi approcci mirati a inibire Met in vivo. Questi potrebbero servire come punto di partenza per sviluppare farmaci anticancro.
Ricevimento studenti
Su richiesta via e-mail: carola.ponzetto@unito.it